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Attivo il ripetitore VHF "IR9AR" R5 alfa 145.7375 Shift -600  tono 77,0 Hz - Connesso alla  *ITARADIO-Conference* Rete Echolink  (M.Aquilone)

Attivo il ripetitore UHF  "IR9UBI"  RU5 430.125 Schift +1.600 tono 77.0 Hz -Rete Echolink  (Avola centro)

Attivo Trasponder  Bidirezionale VHF 144,6625 Mhz -UHF 430.125 Mhz  (M. Aquilone)  OFF IN MANUTENZIONE

Attivo il ripetitore UHF RU31  Rete Digitale Fusion/C4FM  431.600 Schift +1600  Mhz  IT9UQI  Connesso Room Sicilia (M.Aquilone)


 

Antenne e Filtri

  A Un’impianto d’antenna per le bande VHF/UHF non è più complesso di un impianto analogo per la ricezione dei segnali TV terrestri: le frequenze utilizzate sono simili, ma le problematiche che si incontrano sono ben diverse.

 

50 MHz

1 dB

150 MHz

2 dB

600 MHz

4 dB

1200 MHz

7 dB

·

Per la ricezione TV si impiegano antenne direttive ad elevato guadagno e a banda relativamente stretta, talvolta montate su rotore. Tale scelta è dovuta al fatto che i trasmettitori TV sono situati su luoghi precisi e fissi, che non sono modificati per diversi anni, ed inoltre serve a discriminare il segnale diretto da quello riflesso, al fine di evitare il fastidioso effetto delle immagini multiple

Uno scanner deve invece ricevere segnali che provengono da ogni direzione, e che spesso hanno origine da veicoli in movimento. La ricezione di segnali riflessi non rappresenta invece un particolare problema per le comunicazioni in fonia. Ne segue che il tipo d’antenna deve essere omnidirezionale ed a larga banda, e ricevere quindi in eguale misura segnali nell’intervallo che va da 30 MHz a 1000 MHz. Una tale antenna ha l’inconveniente di portare al ricevitore anche segnali indesiderati, che invece è preferibile attenuare. Un esempio vale per tutti: la banda broadcasting 87.5-108 MHz, che in Italia si è sviluppata in modo selvaggio.

Un’antenna semplice che ha i requisiti minimi indicati è il modello conosciuto come "discone".Il guadagno fornito da questo tipo d’antenna è quasi nullo, ma l’impedenza è costante su un ampio "range" di frequenza, e quindi i segnali captati sono trasferiti con perdite minime al ricevitore, tramite il cavo coassiale di collegamento.

Le alternative alla discone sono varie, ma si tratta d’antenne di tipo verticale che sono state progettate per una migliore resa su una o più bande specifiche. Un esempio classico sono le antenne "collineari" impiegate dai radioamatori, che guadagnano discretamente sulle bande assegnate a tale servizio. Al di fuori di questi limiti di frequenza, le collineari si comportano decisamente peggio della discone.

La soluzione ideale consiste nel disporre di più antenne verticali, operative sulle bande che più interessano, ma ciò comporta maggiori costi e la necessità di più spazio sul tetto o sul terrazzo.

Una versione "equivalente" alla discone, ma appartenente alla categoria delle antenne "direttive", e quindi dotata di un maggior guadagno, è l’antenna log-periodica, utilizzata anche per la ricezione televisiva.

In commercio si trovano anche delle antenne a larga banda che contengono un preamplificatore, alimentato tramite il cavo coassiale. Questo tipo d’antenna non è consigliabile, ed anzi è da evitare se nelle vicinanze del sito d’ascolto sono localizzati impianti trasmittenti, anche se non d’elevata potenza. Anche un ponte ripetitore civile che usa 10/20 watt, se si trova nel raggio di qualche centinaio di metri, può mettere a dura prova uno scanner di modeste prestazioni. Un’antenna specifica per una particolare banda ristretta, combinata con un preamplificatore selettivo, rappresenta invece una buona soluzione qualora si voglia ricevere segnali deboli e/o caratterizzati da un notevole evanescenza. Un esempio pratico è costituito da un’antenna per la ricezione dei satelliti meteorologici nella banda 137-138 MHz.

Alcuni consigli pratici per l’installazione:

Q Come valutare le prestazioni di un’antenna?

A I parametri principali che classificano un’antenna rispetto ad un’altra sono la copertura in frequenza, il guadagno, e nel caso dell’antenna direzionale, la direttività e il rapporto avanti-indietro.

Il guadagno dovrebbe essere costante in tutta la banda coperta, ma ciò è in pratica difficile che si verifichi. Il guadagno può essere espresso in due modi: riferito al "radiatore isotropico" (dBi), o riferito ad un dipolo semplice, il cui guadagno è di 2 dB rispetto al radiatore citato. In ogni caso il guadagno è legato anche alle dimensioni fisiche dell’antenna, che devono essere paragonabili alla lunghezza d’onda del segnale radio che si vuole ricevere. Un’antenna UHF permette anche la ricezione di segnali VHF, ma l’efficienza cala drasticamente con il diminuire della frequenza (la lunghezza d’onda aumenta).

La direttività è l’attitudine di un’antenna a ricevere il segnale da una particolare direzione, con una intensità superiore a quella che si ottiene nelle altre direzioni. Con un’elevata direttività si ottiene il vantaggio di attenuare riflessioni, disturbi o segnali indesiderati da altre direzioni. Il rapporto avanti-indietro è in pratica dato dalla differenza fra il guadagno del lobo anteriore e l’attenuazione del lobo posteriore, sempre indicato in dB. Se ad esempio un’antenna ha un guadagno di 6 dB e un rapporto A/I di 20 dB, significa che il lobo posteriore ha un’attenuazione di 20-6 = 14 dB.

Nell’acquisto di un’antenna è facile farsi allettare da guadagni lusinghieri, che sono promessi da certa pubblicità: in verità le "performance" miracolose vanno un po’ ridimensionate.

 

Q Quale cavo coassiale è meglio usare per collegare l’antenna allo scanner?

A Il segnale radioelettrico presente al connettore di un’antenna è piuttosto debole, e di norma raggiunge il valore di qualche decina di millivolt; i segnali più lievi sono dell’ordine di pochi microvolt (milionesimi di volt). Un qualsiasi conduttore elettrico, anche se di buona qualità, presenta una resistenza al passaggio della debole corrente indotta, e quindi attenua il segnale. Più lungo è il cavo, e maggiore è l’attenuazione, che inoltre cresce, a parità di lunghezza, con l’aumentare della frequenza. A titolo d’esempio, il sottile cavo siglato RG-58, d’uso comune per frequenze sino a 200 MHz, da origine alle seguenti attenuazioni, per una lunghezza di 10 metri:

 

Ultimo aggiornamento (Domenica 16 Gennaio 2011 09:07)