La propagazione
I segnali radio si propagano a distanza attraverso mezzi propagativi diversi. Le onde elettromagnetiche possono per esempio propagarsi su terra, grazie alle proprietà conduttive del suolo o via cielo, giungendo all'antenna ricevente per via diretta (portata ottica) o attraversando, come nel caso delle onde corte, diversi strati della ionosfera. Le frequenze molto elevate nelle bande delle VHF e UHF possono anche propagarsi per via troposferica. I meccanismi della propagazione ionosferica sono generalmente molto complessi dal punto di vista fisico, perché comportano l'interazione tra le onde elettromagnetiche e le particelle cariche della ionosfera.
A loro volta, queste particelle subiscono l'interazione con diverse forme di radiazione, in particolare quella proveniente dal sole, la cui attività elettromagnetica è complessa e legata a particolari ciclicità. La propagazione delle onde medie e corte è particolarmente legata alle ore di insolazione e alla temporanea presenza di specifici substrati nella ionosfera. Le frequenze più basse, per esempio, in genere quelle inferiori a 5 MHz, si propagano a lunga distanza nelle ore a insolazione bassa o nulla, cioè in prossimità o dopo il tramonto (e prima del completo sorgere del sole). È per questa ragione che la banda europea delle onde medie con l'arrivo dell'oscurità si popola di segnali provenienti da stazioni lontane, che durante il giorno vengono completamente assorbiti dalla ionosfera. Sulle onde corte, dove la maggior parte delle emittenti internazionali concentrano le loro trasmissioni per l'estero, è piuttosto agevole ricevere i programmi diffusi da stazioni molto lontane, anche da distanze antipodali.